Presentazione candidati per le elezioni amministrative 8/9 giugno 2024

Candidati lista civica Cesena Siamo Noi 2024
Candidati lista civica Cesena Siamo Noi 2024
Alcuni dei candidati della lista civica Cesena Siamo Noi 2024

Sabato 20 aprile sono stati presentati pubblicamente i 32 candidati di Cesena Siamo noi che vedono accompagnare la candidatura di Marco Giangrandi a sindaco della città.

Ecco l’elenco completo dei candidati per il Consiglio comunale. 

  • Denis Parise (55 anni, architetto),
  • Luigi Cannito (44 anni, ufficiale meteorologo Aeronautica militare), 
  • Mauro Contino (40 anni, imprenditore), 
  • Silvia Scalesciani (40 anni, avvocata), 
  • Gianni Severi (51 anni, impiegato), 
  • Fabrizio Desanti (49 anni, commercialista), 
  • Claudia Battistini (60 anni, impiegata), 
  • Paolo Cavallucci (68 anni, architetto in pensione), 
  • Emanuela Triolo (53 anni, office manager), 
  • Mario Picone (57 anni, imprenditore), 
  • Giuseppe Scarnera (47 anni, revisore legale), 
  • Melanie Guiducci (35 anni, marketing manager), 
  • Enrico Phelipon (42 anni, analista geopolitico), 
  • Pasquale Flagiello (53 anni, trasportatore), 
  • Daniele Zavalloni (70 anni, geografo), 
  • Arianna Baldacci (31 anni studentessa di musica), 
  • Maria Rovito (44 anni, edicolante), 
  • Giacomo Zoffoli (51 anni, geometra), 
  • Fabrizio Gherardi (50 anni, ingegnere), 
  • Fabrizio Faberi (57 anni, pubblicitario), 
  • Yakine Hicham (53 anni, tecnica industriale), 
  • Maria Grazia Gardelli (60 anni, docente), 
  • Genny Cavallo (36 anni, gelataia), 
  • Giuseppe D’Ursi (57 anni), 
  • Michele Masaro (53 anni, commerciante), 
  • Paola Ercolani (54 anni, impiegata), 
  • Giuseppe Greco (48 anni, ingegnere), 
  • Raffaella Pirini (64 anni, docente), 
  • Manuela Balzoni (62 anni, Dipartimento acquisti e contrattualistica/procurement), 
  • Enrica Balestra (52 anni, addetta alle vendite), 
  • Catia Merenda (50 anni, event planner), 
  • Fabrizio Fagioli (56 anni, amministratore Pmi).

Secante lotto zero, mancanza di lungimiranza

Sulla viabilità del futuro non c’è dubbio che Cesena paga una immobilismo della politica locale che, dopo la realizzazione della secante, non ha saputo dare completamento alle grandi infrastrutture incompiute, scaricando sui cittadini residenti i disagi di traffico, inquinamento e rumore.

La vicenda Lotto Zero è emblematica di questo immobilismo, ed è indubbio che Cesena non abbia mai creduto in quest’opera. Già nel 2000 era pronto il progetto di ANAS, fatto su iniziativa dell’Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena, per i lavori di completamento della Secante di Cesena e il collegamento alla statale Via Emilia in località Diegaro. Progetto che aveva anche ottenuto la valutazione di impatto ambientale, ma che oggi non è più valido perché nel frattempo sono cambiati i parametri di larghezza e di sicurezza delle superstrade, quindi il progetto è completamente da rifare, con ulteriori oneri per la collettività. E’ evidentemente che la politica locale non ha saputo farsi carico di quest’opera e oggi, che il nostro territorio non ha rappresentanza a Roma, sarà ancora più difficile ottenere risposte in tempi brevi.

Nel frattempo, in mancanza di adeguate infrastrutture, a San Cristoforo la Giunta, e con essa i gruppi politici PD e Cesena 2024 che hanno votato favorevolmente la proposta portata in Consiglio Comunale,  accettano formalmente di insediare un nuovo grande centro per la logistica richiesto da ARCA su terreni agricoli: si tratta di un altro carico da 90 che andrà ulteriormente a gravare la vivibilità di questo territorio e dei cittadini. Ci sembra che tale scelta contrasti con le linee della nuova legge regionale che ha l’obiettivo di ridurre il consumo di suolo, e con essa le aspirazioni dei cittadini così come emerse chiaramente negli incontri pubblici partecipati del PUG e del PUMS, di aspirare ad una città dove la salute viene tutelata, con un eccellente livello della qualità ambientale e della vita.

Fatichiamo inoltre a comprendere le parole del sindaco quando dice che il progetto di ARCA  non è ancora stato presentato, come a rincuorare gli abitanti di San Cristoforo; come fa a sostenere questo quando il progetto è già stato presentato dalla società ARCA  in comune nel 2020 ed è passato sia in 2 commissione urbanistica che dal Consiglio Comunale?

Infine ci chiediamo se il centro logistico ARCA sarà vincolato alla effettiva realizzazione del lotto Zero della Secante, condizione minima necessaria per il suo insediamento, o sarà realizzato anche in sua assenza.

 

Gruppo consigliare Cesena Siamo Noi

Vicenda “I Gessi”: un pasticcio ereditato e mal gestito

Nel 2001 il Comune di Cesena bandisce una gara pubblica, vinta dalla società “Al Monte” col progetto di un ristorante (“I Gessi”) e la realizzazione di una veranda per la sala da pranzo.

Nel 2009 si scopre la mancanza del certificato di agibilità definitiva richiesto al Comune e la scadenza dell’autorizzazione temporanea per la veranda, di cui il Comune obbliga la demolizione, effettuata dalla stessa società, che si trova costretta a chiudere e nel 2012 fa ricorso al TAR, chiedendo la nullità del contratto e il risarcimento danni.
Nel 2013 il Tribunale di Forlì definisce nullo il contratto di concessione, violate le norme urbanistiche e condanna l’amministrazione al risarcimento danni per essere “venuta meno all’obbligo di comportarsi secondo buona fede”.
In questi giorni, nonostante i vari ricorsi presentati dal comune, la Corte di Cassazione ha stabilito che il Comune di Cesena dovrà pagare.

Tanti sono gli aspetti da chiarire, perciò in occasione del prossimo consiglio comunale presenteremo un’interpellanza rivolta direttamente al sindaco Paolo Lucchi.
In particolare la Giunta deve esplicitare alla città contro quali persone fisiche intende rivalersi legalmente e con quali motivazioni e perchè non l abbia fatto già prima evitando così alla cittadinanza pagante l’attesa di altri anni per la definizione di questo ulteriore contenzioso legale, quanti sono stati i tentativi di conciliazione tra le parti e quali sono state le proposte di conciliazione che i gestori hanno definito in una recente intervista a mezzo stampa come “assurde e inaccettabili”.
In conclusione, ad oggi il Comune di Cesena si trova a dover far fonte ad un importo milionario (la richiesta supera i 4 milioni di euro e verrà definita entro Ottobre) che graverà sulle casse comunali, oltre ad un immobile di proprietà comunale in disuso da anni e in grave stato di degrado.
Speriamo che il sindaco fornisca gli elementi necessari per chiarire ulteriormente le responsabilità di una vicenda che ad oggi rischia di compromettere gravemente le casse comunali e la credibilità della Giunta che le amministra.