Dibattito Sulla Biblioteca Malatestiana

Il Movimento “Cesena SìAmo Noi” ritiene necessario un progetto culturale a tutela dell’identità di un bene comune di valore e si augura lungimiranza e una maggiore coerenza dalle forze politiche.

“Auguriamoci che gli storici del futuro – dice l’ex direttore della Biblioteca Malatestiana Lorenzo Baldacchini – non debbano scrivere che la Grande o Nuova Malatestiana è stata un’occasione mancata”. Di certo ora è un bene a rischio, anche se si sta rivelando un bene molto amato dalla cittadinanza che sta facendo sentire la sua voce in modo corale. A questa coralità di voci il nostro Movimento di Tutela dei Beni Comuni ha partecipato e contribuito attivamente, essendo la cultura e la Biblioteca Malatestiana temi su cui si sta concentrando l’attività di analisi e coinvolgimento della cittadinanza.

La riorganizzazione della Biblioteca Malatestiana offre uno spaccato netto delle luci e molte ombre e criticità nella valorizzazione culturale della città. Dopo anni di tentavi, Cesena stenta ancora ad attrarre un maggior numero di visitatori che vi sostino più di qualche ora, nonostante sia ricca di storia e cultura e il suo centro storico è sempre meno frequentato. L’origine ci sembra risiedere anche in queste cosiddette riqualificazioni che mirano ad un risultato di consenso immediato ma svalutano beni di valore, con risultati anche appariscenti ma effimeri di cui a lungo termine si pagano appunto i mancati guadagni. La riorganizzazione della Malatestiana assomiglia di più ad un costoso smembramento che non ha tenuto in gran conto valore e identità del luogo, e soprattutto i numerosi utenti che nelle sue tre diverse sezioni (antica, moderna e ragazzi) la frequentavano assiduamente. L’investimento direttamente dalle casse comunali di 8 milioni di euro ha aumentato la cubatura dello spazio disponibile, ma non ha risolto i problemi di mancanza di spazio per libri e utenti, motivo per cui era nata in primis l’esigenza della Grande Malatestiana. Dal giorno dell’inaugurazione i problemi che emergono sono evidenti: una peggiorata qualità dei servizi, le collezioni con sistemi diversi di classificazione, meno libri a disposizione sugli scaffali, un uso meno efficiente e più caotico degli spazi, ampliati e rinnovati ma meno equipaggiati e ad uso promiscuo (di passaggio, studio, visione film) per utenze diverse (bambini, ragazzi, studenti e adulti). Da prima, inoltre, la biblioteca acquisisce meno libri, quindi è meno aggiornata rispetto a prima, e rallentata nei suoi servizi per le biblioteche di quartiere, importante rete che prolunga la biblioteca dal centro alle periferie. Oggi soprattutto la Nuova Malatestiana sembra navigare un po’ a vista per cercare di mettere una pezza ai molti problemi emersi e risente della mancanza di una direzione che stabilisca la rotta (per quanto necessario tagliare sugli sprechi di certa dirigenza una biblioteca di valore che è una risorsa della città ha necessità primarie) e di una visione progettuale, che ne garantisca la miglior fruizione possibile come bene comune, che preserva la memoria del mondo e l’identità del territorio cesenate nei suoi ricchissimi fondi storici e di cui i cittadini non sono più solo utenti, ma custodi e azionisti. Ci vengono comunicati dati di accesso e prestito in aumento, che noi riteniamo vadano analizzati nel contesto generale, ovvero quanti provengono dalla mediateca asportata dal centro cinema, altro smembramento e non conteggiati prima, e nel lungo termine. Se più Cesenati entrano in Malatestiana è dato positivo, ma per questo forse era sufficiente un progetto di valorizzazione meno costoso e più mirato. Soprattutto, tanti Cesenati già vi entravano. La rivoluzione di aprirla agli utenti era stata fatta da Malatesta Novello che ne ha fatto una delle prime biblioteche pubbliche al mondo, rimasta pubblica e frequentata in tutte le sue sezioni sino ad oggi. 560 anni dopo Malatesta Novello, gli utenti cesenati forse si meritano di entrarci da azionisti, vedendo il valore di quel bene comune fruttare al meglio per sé e i propri figli, coinvolti nella progettazione e nella gestione soprattutto quando è a rischio di svalutazione. Per lo stralcio a completamento dei lavori sono previsti circa altri 4 milioni di euro a breve termine (più altrettanti in seguito): servirebbe valutare le priorità e ridefinire gli interventi su cui investirli, insieme a un direttore competente e una commissione di rappresentanti di enti, associazioni, università e utenti.

Cesena, 11 aprile 2014

Vittorio Valletta, candidato a Sindaco di Cesena del Movimento Cesena SìAmo Noi

Gruppo di Coordinamento del Movimento: Vania Santi, Piero Guiducci, Davide Fabbri, Gianluca Amadio, Davide Fagioli.

 Malatestiana