Sostenere le Famiglie al tempo del Covid

Ad un anno dall’inizio della crisi pandemica nel nostro Paese, crediamo sia doveroso e necessario aprire la riflessione  su come il Coronavirus ha prepotentemente stravolto le vite di tutti noi, la nostra quotidianità come persone, genitori, lavoratori e su quali  conseguenze sta avendo sulle famiglie e sulla loro tenuta anche in prospettiva futura, considerando che questa pandemia non sarà destinata a finire a breve

L’esperienza che stiamo attraversando, legata alla diffusione del coronavirus, costituisce una frattura dolorosa nelle nostre quotidianità ed anche un impegno eroico per le famiglie che cercano di gestire questo periodo complesso con le loro risorse, umane, economiche e relazionali. In solitudine e completo disorientamento rispetto a tutto quello che sta succedendo.

La sofferenza economica (di chi ha perso il lavoro o di chi ha visto ridurre drasticamente le entrate), la sofferenza psicologica del distanziamento sociale e relazionale, la fatica di far fronte a tutte le emergenze continue di questi ultimi mesi (con le scuole chiuse e la didattica a distanza, con il lavoro da remoto, ecc.) e la paura costante del contagio e della malattia hanno messo a dura prova le famiglie, che sono arrivate allo stremo psicologico.

La sensazione che abbiamo è che le famiglie si sentano sole, disorientate e isolate da relazioni sociali e parentali  e che quindi si trovino in estrema difficoltà. Questo problema non riguarda solo quelle più fragili ma anche le cosiddette “famiglie normali”, quelle che immaginiamo con maggiori strumenti e competenze per affrontare momenti di crisi

Un’ osservazione attenta ed il buon senso fanno pensare che il Covid non rimarrà un fenomeno emergenziale, che sia diventato la normalità quotidiana. Da questo periodo di restrizioni e di isolamento sono emersi nuovi bisogni. Ad esempio la gestione dei figli con la didattica a distanza, che è una cosa nuova e molte famiglie non hanno strumenti e competenze. Oppure la convivenza famigliare continua in case con spazi ristretti tra persone di differenti fasce d’età e con differenti esigenze,  che molto spesso porta a inevitabili conflitti.

A Cesena fino ad ora non è stata avviata nessuna riflessione su questi temi e non sono nemmeno  stati attivati servizi ad hoc a supporto delle famiglie, che sono state lasciate sole a gestire gli effetti della pandemia. Fra le scuole che si sono attivate, ad esempio, c’è il Liceo Ilaria Alpi, che ha organizzato  un’iniziativa specifica sul tema.

I servizi del territorio che già operavano con i giovani e le famiglie, al momento non hanno attivato nessuna forma di supporto relativa alle difficoltà da Covid in ambito famigliare, continuando con le loro attività di sostegno individuale (pur con un forte aumento di richieste) e attività in micro gruppi sui temi educativi legati alla fascia 0-6. Fino ad oggi nessuna iniziativa specifica per le famiglie in tempi di COVID è stata attivata!

Ora più che mai è necessario pensare e progettare percorsi di ascolto, sostegno e mutuo aiuto per le famiglie prima che sia troppo tardi.

La nostra proposta è quella di stimolare l’amministrazione, gli enti preposti e i quartieri (luogo ideale e capillare sul territorio di elaborazione e di promozione di percorsi) a promuovere momenti di ascolto, di condivisione per fare il punto e comprendere quali sono stati gli effetti del Covid nelle nostre famiglie, per poi offrire e condividere in tempi rapidi e certi supporto, suggerimenti e strategie per far fronte alle nuove difficoltà quotidiane.

In questo quadro è importante offrire  uno spazio informativo su cosa può offrire il nostro territorio in termini di servizi e di mutuo aiuto fra famiglie, attivando la collaborazione con la rete dei servizi istituzionali, le realtà del terzo settore, le associazioni e i gruppi informali di cittadini.

Lista Civica Cesena Siamo Noi

Secante lotto zero, mancanza di lungimiranza

Sulla viabilità del futuro non c’è dubbio che Cesena paga una immobilismo della politica locale che, dopo la realizzazione della secante, non ha saputo dare completamento alle grandi infrastrutture incompiute, scaricando sui cittadini residenti i disagi di traffico, inquinamento e rumore.

La vicenda Lotto Zero è emblematica di questo immobilismo, ed è indubbio che Cesena non abbia mai creduto in quest’opera. Già nel 2000 era pronto il progetto di ANAS, fatto su iniziativa dell’Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena, per i lavori di completamento della Secante di Cesena e il collegamento alla statale Via Emilia in località Diegaro. Progetto che aveva anche ottenuto la valutazione di impatto ambientale, ma che oggi non è più valido perché nel frattempo sono cambiati i parametri di larghezza e di sicurezza delle superstrade, quindi il progetto è completamente da rifare, con ulteriori oneri per la collettività. E’ evidentemente che la politica locale non ha saputo farsi carico di quest’opera e oggi, che il nostro territorio non ha rappresentanza a Roma, sarà ancora più difficile ottenere risposte in tempi brevi.

Nel frattempo, in mancanza di adeguate infrastrutture, a San Cristoforo la Giunta, e con essa i gruppi politici PD e Cesena 2024 che hanno votato favorevolmente la proposta portata in Consiglio Comunale,  accettano formalmente di insediare un nuovo grande centro per la logistica richiesto da ARCA su terreni agricoli: si tratta di un altro carico da 90 che andrà ulteriormente a gravare la vivibilità di questo territorio e dei cittadini. Ci sembra che tale scelta contrasti con le linee della nuova legge regionale che ha l’obiettivo di ridurre il consumo di suolo, e con essa le aspirazioni dei cittadini così come emerse chiaramente negli incontri pubblici partecipati del PUG e del PUMS, di aspirare ad una città dove la salute viene tutelata, con un eccellente livello della qualità ambientale e della vita.

Fatichiamo inoltre a comprendere le parole del sindaco quando dice che il progetto di ARCA  non è ancora stato presentato, come a rincuorare gli abitanti di San Cristoforo; come fa a sostenere questo quando il progetto è già stato presentato dalla società ARCA  in comune nel 2020 ed è passato sia in 2 commissione urbanistica che dal Consiglio Comunale?

Infine ci chiediamo se il centro logistico ARCA sarà vincolato alla effettiva realizzazione del lotto Zero della Secante, condizione minima necessaria per il suo insediamento, o sarà realizzato anche in sua assenza.

 

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