RETTE NIDO E MATERNE: COSTI NON EQUI E MANCATI INVESTIMENTI SUI SERVIZI

Preceduta da un anno di campagna elettorale, è arrivata in commissione e in consiglio, la proposta della maggioranza sulla gratuità delle rette scolastiche: oggetto di un confronto ampio, ma purtroppo condito da demagogia a scapito dei numeri, da parte dei proponenti.

La scuola pubblica come servizio primario gratuito per tutti è certo un principio condivisibile, realizzato in alcuni paesi. Nella realtà locale, il principio si riduce a una manovra che, di fatto, conserva il pagamento della maggiore quota di cui è composta la retta (il servizio mensa), non realizza appieno il principio di contribuzione proporzionale alla capacità di spesa e non migliora la qualità dei servizi e degli istituti scolastici.

Come CSN, abbiamo affrontato questo dibattito facendo attenzione non solo al principio generale della gratuità della scuola ma alla verifica concreta della sua applicazione, andando oltre agli slogan elettorali. Siamo favorevoli agli interventi sulla scuola, ma ci chiediamo quale sia l’obiettivo più importante: scontare in maniera trasversale o usare una misura più perequativa per offrire servizi di migliore qualità a tutti? Crediamo non sia possibile, in una fase di crisi economica, togliere fondi alle scuole per dare riduzioni spalmate sulle famiglie in modo non equo: l’effetto concreto della delibera sarà di dare maggiori sconti in cifre a chi ha ISEE più alto (o a chi non lo presenta affatto) e offrire invece una agevolazione più ridotta alle famiglie con ISEE medio e basso.

Per CSN era necessario ridurre l’onere a carico delle famiglie ma, in questo momento di forte crisi, occorre avere il coraggio di evitare sconti alle fasce con ISEE superiore a 50.000, concentrarsi sulle famiglie a basso e medio reddito e investire gli introiti restanti sul miglioramento delle scuole e dei servizi.  Ci è stato detto che poco è meglio che niente: ma se quel che c’è viene distribuito male, quel poco è anche ingiusto, ed sarebbe preferibile quindi cambiare metodo di distribuzione per garantire una maggiore equità ed evitare che si polarizzi sempre più il gap tra famiglie con capacità di spesa alta e bassa.

Per questo motivo abbiamo espresso parere non favorevole alla manovra, che andrà a distribuire in questo modo il prezioso contributo regionale di 360.000 euro per gli asili nido e il mancato introito sulle rette delle scuole materne di circa 827.000 euro, che vedranno anche una rimodulazione degli scaglioni ISEE. Per le materne, con i nuovi scaglioni, la maggioranza parla di uno sconto medio per famiglia di 50 euro: se analizziamo per fascia, vediamo che, a mo’ di esempio, chi paga oggi circa 70 euro, ne pagherà comunque circa 50 (su una base media di 20 pasti al mese e costo pasto al giorno di 2,50 euro), mentre chi paga 250 euro, ne pagherà circa 120 (quota pasto 5,50 euro). E’ evidente che la maggior parte degli introiti mancati dalle rette proverrà da famiglie che, fermo restando l’ISEE come principale criterio adottato ad oggi per misurare la capacità di spesa, non sono le più bisognose di questo aiuto finanziario.

Tutte le famiglie invece necessitano o vorrebbero una sempre migliore qualità dei servizi e dell’ambiente scolastico per i propri figli, reali pari opportunità per le spese accessorie spesso a carico delle famiglie. Accanto agli aspetti positivi del nostro sistema scolastico, i docenti e i ragazzi sperimentano quotidianamente le numerose problematiche, strutturali e gestionali, che condizionano l’attività e su cui va fatto un ordine di priorità: edifici datati, non antisismici, bassa qualità degli impianti, degli scarichi, riverbero acustico, servizio mensa con qualità del cibo scarsa; attività formative importanti  e forniture di materiale base che in alcuni casi devono essere coperte dai contributi delle famiglie.

Attualmente riteniamo insufficienti gli investimenti ad affrontare questi problemi. Quali saranno le conseguenze sugli anni futuri di questi mancati introiti? Ci è stato detto che verranno coperti dalle contravvenzioni, che dovremo quindi aspettarci in uso per le strade o in aumento e che, con una alta percentuale di insoluti, sono una voce di entrata poco solida come base per una copertura effettiva. Questa delibera è un’occasione mancata su un tema importante su cui CSN presenterà emendamenti al bilancio.

Cesena Siamo Noi

15 novembre 2019

L’Amazzonia Brucia, incontro pubblico

Avremo occasione di conoscere la storia di Padre Angelo Casadei, ospite di Cesena Siamo Noi presso la Casa della Città.

Padre Angelo Casadei nasce a Gambettola nel 1963, terzo di quattro fratelli.
Fin da ragazzo rimane affascinato dai racconti di un missionario che operava nella selva tanto da immaginare la missione come una grande avventura.
All’età di 15 anni entra nel seminario minore di Gambettola dove, sperimentando la vita comunitaria e leggendo la Parola di Dio, scopre nella missione l’annuncio di Gesù Cristo.
Dal 1989 al 1990 termina gli studi di teologia in Colombia dove scopre il valore della missione e i valori evangelici presenti nelle culture dei popoli locali. Arriva in Colombia come missionario della Consolata nel 2005.
Padre Angelo non si separa mai dalla sua Canon. Fotografa e filma tutto. E quando lo fa non passa inosservato dall’alto dei suoi 186 centimetri d’altezza. Avendo operato in Caquetà (a Remolino e San Vicente del Caguán) e in Putumayo (prima a La Tagua, oggi a Solano), il missionario è un testimone privilegiato di questa parte dell’Amazzonia che per anni è stata un feudo quasi inaccessibile delle «Forze armate rivoluzionarie di Colombia», le Farc. Per l’Amazzonia colombiana sono mutate molte cose. I missionari, presenti dalla metà del XVI secolo, già da tempo avevano cambiato le proprie modalità di lavoro. Scegliendo di schierarsi (con convinzione) a fianco dei popoli indigeni e in difesa di un ambiente unico.
“Oggi la missione la vivo nel posto più bello del mondo: nella selva amazzonica colombiana, un tempo considerata «la periferia del mondo», oggi «piazza centrale». Molti occhi sono puntati su questo giardino stupendo: chi per proteggerlo, chi per sfruttarne l’abbondante acqua e le immense ricchezze del suolo e sottosuolo.
Noi missionari della Consolata siamo arrivati nella selva amazzonica colombiana nel 1951 accompagnando la colonizzazione e le comunità indigene sfruttate e spesso maltrattate, mentre oggi la nostra presenza consiste nell’ascoltare il grido di una selva in agonia, imparare dagli stessi popoli originari che per millenni hanno saputo convivere in un perfetto equilibrio con la creazione, chiedendo «permesso» alla Madre Terra quando per alimentarsi, vestirsi, costruire la maloca (la casa comunitaria) la «feriscono».
La missione è come un corpo vivo in continua evoluzione, che ti pone delle domande, ti cambia e ti fa camminare.
Spetta a ciascuno di noi lasciarsi guidare. La strada è lunga, a volte faticosa, sembra di non vedere l’orizzonte ma fino adesso ne è valsa la pena.”
Padre Angelo Casadei

Segui il nostro evento su Facebook per ulteriori dettagli

Richieste ai candidati sindaco

Come ampiamente pubblicizzato dai media, Cesena Siamo Noi ha compiuto una scelta di campo ben precisa, mantenere la propria autonomia come terza forza politica della città, il terzo polo, quello civico, il cui programma non si riconosce completamente in nessuno dei due schieramenti contrapposti che Domenica 9 Giugno si sfideranno al Ballottaggio. Al fine di informare i cittadini (compresi i nostri elettori) e favorire un giudizio maggiormente consapevole, abbiamo inviato a entrambi i candidati sindaco, Andrea Rossi della coalizione di centrodestra e Enzo Lattuca della coalizione di centrosinistra, alcune domande che a nostro avviso sono importanti per il futuro della nostra città. Entrambi i candidati ci hanno cordialmente risposto inoltrandoci le loro puntuali considerazioni e il loro desiderio di impegno politico sui punti che abbiamo loro sottoposto e che sono per noi prioritari.

Qui sotto trovate le risposte che ci hanno formalmente inviato (mercoledì 5 Lattuca e giovedì 6 Rossi), pubblicate in forma integrale così da poterle scaricare e valutare separatamente, limitandoci a riproporre le domande pubblicamente poste Lunedì 3 Giugno.

RIPORTIAMO AL CENTRO DEL DIBATTITO I TEMI SCELTI DAI CITTADINI. COSA PROPONGONO I CANDIDATI SINDACO?

7 punti per i due candidati

1 Quali strumenti di partecipazione intendete mettere in atto? Condividete la necessità della presenza di un Urban Center a Cesena dove poter sviluppare e discutere pubblicamente i temi cittadini e della trasformazione urbana? Intendete prevedere i patti di collaborazione quale strumento per coinvolgere i cittadini nella cura fisica del territorio e della comunità, riducendone al minimo la burocrazia?

2 Sul patrimonio edilizio scolastico, quale sarà concretamente la pianificazione temporale della riqualificazione delle scuole esistenti, incluso l’adeguamento sismico?

3 Pensando al futuro delle giovani generazioni, al fine di migliorare la qualità dell’aria di questa città e contrastare i cambiamenti climatici, pensate fin da subito di realizzare interventi massivi di nuova piantumazione di alberi, come da noi proposto con la forestazione urbana? avete una proposta concreta per arrivare in tempi certi alla completa eliminazione dell’amianto presente ancora nel nostro comune nella misura di 6,5 mq a persona, estremamente pericoloso per la salute delle persone?

4 Cosa intendete fare per dare un ruolo centrale e attivo alle tante associazioni e realtà culturali presenti nel territorio e renderle participi alla progettazione culturale? Quanto e come intendete investire nelle attività culturali, visto che la nostra città è nelle ultime posizioni regionali per spesa pro-capite? Qual è la vostra visione relativa alla Biblioteca Malatestiana per spazi e attività nel prossimo futuro?

5 Intendete promuovere la creazione di un hub tra le imprese per avere un efficace punto informativo per le aziende cesenati del territorio potenziando l’ufficio attualmente dedicato ai Progetti Europei e investendo in formazione? Come intende promuovere il welfare sociale aziendale creando strumenti per favorire le imprese nell’intraprendere percorsi formativi e culturali innovativi, anche nei servizi ai dipendenti? Come intendete muovervi per favorire la lotta al caporalato?

6 Intendete promuovere in forma sperimentale i mercati di vicinato nelle frazioni e nei quartieri?   

7 Per il futuro si pone il tema della rigenerazione urbana, quale politiche metterete in atto per semplificare e favorire gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, anche attraverso lo snellimento e la informatizzazione degli archivi comunali?